APOLOGIA DELL’ATEISMO N. 16.

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Io, B. C., sono arrivato all’ultimo paragrafo di questo mio articolo, filosofico, teologico e pragmatico, con il quale ho cercato e ho voluto dimostrare l’inesistenza di Dio. Ora, io, B. C., andando a ritroso oltre al mio percorso e oltre ai miei ragionamenti, già sviluppati nei precedenti paragrafi, voglio portare ed elencare altre prove e altri ragionamenti che mi sembrano logici ed evidenti a dimostrare, ulteriormente, l’inesistenza di Dio. Ecco qui di seguito, in sintesi, le prove che io, B. C., ho pensato, elaborato, in questi ultimi giorni, sull’inesistenza di Dio. Infatti, in questi ultimi giorni, io B. C., ho pensato, ho ripensato, ho completato, ho elaborato e ho approfondito il mio pensiero sull’inesistenza di Dio e l’ho trascritto, con mio sommo piacere e con mio sommo gaudio, in questo ultimo speciale e ultimativo paragrafo. La tesi e la dimostrazione principale dell’inesistenza di Dio di questo articolo, culturale e filosofico, che io, B. C., ho portato avanti, sono quelle che riguardano l’idea di Dio come un’idea immaginaria della mente umana. Infatti, io, B. C., penso, reputo e suppongo che Dio non abbia voce, non abbia occhi, non abbia nessuna icona, né maschile né femminile e non emani luce, per cui Dio si può, soltanto, immaginare e rappresentare come il niente, o meglio come il vuoto che preesiste alla nascita del big-bang. Ma qualcuno potrebbe fare la seguente osservazione: anche il niente è qualcosa, per cui Dio esiste. A questa osservazione io, B. C., rispondo che l’unico modo e l’unico ragionamento per dimostrare l’inesistenza di Dio rimane la tesi che l’idea di Dio e il concetto di Dio non sono altro che immagini immaginate costruite dalla mente umana, come il grifone o il cavallo alato che non esistono nella realtà, ma che sono presenti nella nostra immaginazione iconica e nella nostra rappresentazione figurativa. Così, io, B. C., penso, immagino e suppongo che anche l’idea di Dio non sia altro che un’immagine iconica, né maschile né femminile, né buona né cattiva, costruita e immaginata dalla mente umana a cui non corrisponde, però, nessun essere ontologico, perché privo di vita e di esistenza. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che se l’idea, o concetto di Dio, è l’unico modo di rappresentare e di immaginare Dio, allora è evidente che Dio non ha una vita propria, non ha un essere proprio che gli dà una vita attiva e lo fa esistere. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che Dio non abbia una propria esistenza, ergo Dio non esiste. Ma qualcuno potrebbe fare la seguente obiezione: se Dio non esiste, allora come è nato e come si è prodotto il big-bang? A questa obiezione io, B. C., rispondo che il big-bang è nato e si è prodotto da solo, senza l’intervento di Dio, dato che nel momento dello scoppio del big-bang, Dio non c’era. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che il big-bang è l’unica materia che si è accesa da sé stessa e che da sola ha prodotto lo scoppio che ha dato l’avvio all’esplosione iniziale che ha dato vita ed espansione all’attuale universo che ci circonda nel firmamento. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che l’unica spiegazione possibile per spiegare l’avvio del big-bang sia quella di pensare che all’inizio di tutto c’era un grumo di materia attiva prodotta da una energia primordiale che le alte temperature, che circolavano all’interno della materia energetica, diedero vita e avvio allo scoppio e all’esplosione iniziale del big-bang. Io, B. C., escludo anche la tesi del panteismo, cioè che tutto è Dio, perché se Dio fosse in ogni cosa, ogni oggetto dell’universo dovrebbe essere eterno, cioè dovrebbe esistere dal principio dell’eternità, insomma dovrebbe essere ab aeterno, dall’eternità, così come dovrebbe essere eterno Dio; ma è evidente che ciò è sbagliato e errato perché basta guardare l’universo dove ogni cosa nasce, cresce, si muove, si trasforma, invecchia e muore. Anche in questo modo il big-bang è nato, è cresciuto, si è mosso, si è trasformato e morirà nei prossimi miliardi di anni. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che il nostro universo non è un universo panteistico perché dovrebbe essere eterno come Dio, dovrebbe essere eterno dall’eternità, ab aeterno, mentre il nostro universo ha avuto un inizio, è cresciuto, si è mosso, si è trasformato e morirà nei prossimi tempi. Quindi il nostro universo non è un universo panteistico dal momento che è nato e morirà, mentre Dio non è mai nato e mai morirà. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che l’unico modo per sapere quale sia stata l’unica verità del big-bang e della sua trasformazione, sia il modo di aspettare e di attendere i risultati e gli studi degli scienziati, che nell’arco di 20, massimo 30 anni, ci diranno quale sia stata la verità e la realtà del big-bang. Inoltre, io, B.C. penso, reputo e giudico che gli scienziati di oggi e di domani riusciranno a scoprire i fenomeni astronomici e primordiali che hanno portato allo scoppio e all’esplosione del big-bang. Infine, io, B. C., dico che, tra 20 – 30 anni, chi ci sarà, saprà; chi non ci sarà, non saprà! Ora, io, B. C., dopo aver affermato la mia tesi e ribadito i miei ragionamenti sull’inesistenza di Dio, passo a confutare le 5 prove di san Tommaso per dimostrare la loro infondatezza, la loro falsità e la loro erroneità. Ecco, riporto, in sintesi, le 5 prove di san Tommaso sulla esistenza di Dio.

La prima prova, definita come Ex motu, afferma che ogni moto o movimento parte da Dioe ritorna a Dio, definito, secondo la definizione di Aristotele, primo motore immobile.

La seconda prova, definita Ex causa, afferma che ogni cosa nasce da una causa e che produce altre cause e siccome non si può risalire all’infinito si arriverà ad una causa primordiale immobile, cioè a Dio, definito causa efficiente.

La terza prova, definita Ex possibili et necessario, afferma che ogni cosa è possibile, ma siccome non si può risalire all’infinito si arriverà ad un punto primo necessario, cioè a Dio come essere necessario che rende possibile tutte le cose possibili.

La quarta prova, definita Ex gradu, afferma che ogni cosa nel mondo ha un grado di perfezione e si arriva, così, a Dio che è l’essere più perfetto che rappresenta la bellezza come essere supremo e perfetto.

La quinta prova, definita Ex fine, afferma che ogni cosa ha uno scopo immediato e tende ad uno scopo generale e finale che è Dio, inteso come scopo generale dell’universo.

Confutazione della prima prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto e respingo la prima prova di san Tommaso affermando che non esiste Dio, come primo motore immobile, perché gli scienziati fino adesso non hanno mai trovato il primo punto immobile, cioè il big-bang e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore.

Confutazione della seconda prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la seconda prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno trovato, ancora, nessuna causa primordiale immobile e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore.

Confutazione della terza prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la terza prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno ancora trovato il primo punto necessario da cui scaturiscono tutti gli altri esseri possibili e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore.

Confutazione della quarta prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la quarta prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno ancora trovato l’essere più perfetto dell’universo e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore.

Confutazione della quinta prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la quinta prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno ancora trovato il fine universale a cui tende ogni oggetto dell’universo e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore. Io, B. C., penso, reputo e giudico che le 5 prove di san Tommaso, ormai siano prive di valore e di coerenza logica dal momento che l’attuale scienza astronomica abbia dimostrato che il nostro universo e in continua espansione ed estensione e non c’è un punto di arrivo che si possa identificare con Dio, per cui io, B. C., penso, reputo e giudico, in modo chiaro e netto, che Dio non esista.

Gran finale

Inoltre, io, B. C., per rafforzare e avvalorare la mia tesi sull’inesistenza di Dio, al contrario di come ragionava san Tommaso, io, B. C., penso, ritengo, reputo e giudico che, logicamente, il nostro universo, conosciuto e sconosciuto, visibile e invisibile, non si può fermare ad un punto primo, cioè a Dio, ma continua e si espande all’infinito. Quindi, io, B. C., penso, reputo e suppongo che il nostro universo contiene l’infinito, cioè penso che non abbia un punto finale, cioè Dio; inoltre, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo non ha nemmeno un punto di partenza o primo motore immobile, cioè Dio; inoltre, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo non abbia nemmeno un primo grado di perfezione e di bellezza; inoltre, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo non abbia nemmeno un primo punto necessario da cui parte ogni essere possibile, come sostiene san Tommaso. Invece, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo mostra di avere una espansione ed una estensione sempre più espansa e più estesa come dimostra l’inarrestabile e inafferrabile espansione della materia oscura e dell’energia oscura, per cui il nostro universo si sta espandendo ancora di più toccando sempre nuovi spazi e muovendosi verso l’ignoto. Io, B. C., penso, ritengo e suppongo che la mia opinione sulla indefinitezza dell’universo corrisponda al giudizio degli scienziati del big-bang e coincida, anche, con l’opinione degli astronomi, i quali, ancora fino adesso, non hanno trovato né il luogo di partenza del big-bang e non hanno trovato nemmeno il punto di arrivo dell’espansione dell’universo. Dunque, io, B. C., per finire questo lungo e ferace articolo culturale, politico e pragmatico sull’inesistenza di Dio, penso, reputo e suppongo che il filosofo greco Anassimandro (VII – VI sec. a.C.) avesse ragione, quando, per primo, intuì, affermò ed esplicitò che l’universo era illimitato, infinito e indefinito. Anassimandro definì l’intero universo con la sola parola greca Apeiron che comprendeva e comprende il concetto di archè, cioè l’origine e il principio costituente dell’universo. Quindi, secondo il filosofo greco Anassimandro, l’universo è una realtà infinita, indeterminata, eterna, indistruttibile e in continuo movimento. Infine, io, B. C., per concludere questo paragrafo finale, reputo, suppongo e giudico che il ragionamento sulle 5 prove dell’esistenza di Dio di san Tommaso sia un ragionamento sbagliato e viziato, perché secondo lui ci deve essere un punto di non ritorno, da cui non si può più andare oltre e ciò dimostra l’esistenza di Dio, come nella seconda prova che afferma: “Ma siccome non si può più risalire all’infinito si arriverà a una causa primordiale immobile, cioè Dio, definito causa efficiente”. Ecco il brano nel quale san Tommaso, nella prima prova, esprime e giustifica l’esistenza di Dio: “È dunque necessario che tutto ciò che si muove sia mosso da un altro. Se dunque l’esser che muove è anch’esso soggetto a movimento, bisogna che sia mosso da un altro, e questo da un terzo e così via. Ora, non si può in tal modo procedere all’infinito, perché altrimenti non vi sarebbe un primo motore […]. Dunque è necessario arrivare ad un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso è Dio”. (Somma teologica (I, II 3) dal libro Divina Commedia, GEDI. Pagina 30). Io, B. C., non sono d’accordo con questo modo di ragionare di san Tommaso perché trovo il suo ragionamento un sofisma, cioè una dimostrazione falsa e non vera. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che le 5 prove di san Tommaso non siano altro che 5 sofismi che si basano su un unico ragionamento che si ripete per 5 volte. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e discerno che i sofismi delle 5 prove non siano altro che ragionamenti capziosi che hanno lo scopo di ingannare e raggirare tutti i lettori, creduloni e ingenui. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che, come afferma il vocabolario, i sofismi non sono altro che argomentazioni apparentemente valide, ma in realtà sono ragionamenti fallaci e ambigui dovuti e fondati su errori formali linguistici. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che le 5 prove di san Tommaso, oltre ad essere dei sofismi sottili ma inutili, sono, soprattutto, delle supposizioni errate dal punto di vista scientifico e lontane dalla verità scientifica di oggi. infatti, oggi, gli scienziati del big-bang e gli astronomi di oggi hanno dimostrato che le galassie esterne continuano a viaggiare verso l’esterno ad una velocità sempre maggiore e così si avrà il Big Freeze (o Big Chill) e non il Big Crunch, come aveva intuito e affermato san Tommaso nelle 5 prove sull’esistenza di Dio. Insomma, le attuali scienze astronomiche hanno sconfessato e confutato, in maniera chiara e tonda, le 5 prove di san Tommaso, che rimangono, comunque, 5 prove di ragionamento sottile, ma falso. Inoltre, io, B. C., non sono d’accordo neanche con questo modo di ragionare di san Tommaso perché affermo, invece, che l’universo, in quanto infinito, non abbia nessun punto di arrivo, per cui non c’è un punto di arrivo che si possa identificare con Dio. Infatti, la stessa parola infinito è composta da in = non finito, cioè che non ha né un principio né una fine. Infine, io, B. C., penso, reputo e suppongo che non è logico affermare che l’universo abbia un punto di arrivo, mentre è logico pensare e immaginare che l’universo non abbia né un punto di partenza né un punto di arrivo, per cui, io escludo l’esistenza di Dio, quindi ergo Dio non esiste.

Bibliografia.

La Bibbia EDITORE SAN PAOLO, 2010 a cura di Antonio Girlanda. 

Modica, 14 agosto 2023                                                                    Prof. Biagio Carrubba

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