APOLOGIA DELL’ATEISMO N. 14.

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Io, B. C., penso, reputo, giudico, discerno e immagino che una obiezione che si potrebbe fare e rivolgere alla mia tesi “Sulla inesistenza di Dio” è la seguente e riguarda la religiosità come istituzione storica religiosa. L’Illuminismo francese e la rivoluzione francese del 1789 – 1795 crearono i presupposti e le condizioni per abolire ed eliminare la Chiesa come istituzione politica religiosa. Infatti il Governo della rivoluzione francese ordinò per legge l’abolizione delle chiese in Francia e annullò, anche, tutte le manifestazioni e le liturgie religiose che facevano capo alla Chiesa cattolica di Roma. Inoltre il Governo della rivoluzione francese eliminò, anche, il calendario cattolico romano e lo decristianizzò, annullando tutte le processioni ed eliminando, anche, la ricorrenza dei santi di ogni giorno. Anche la rivoluzione comunista e lo Stato sovietico del 1917 – 1921 eliminò, in Russia, la religione cattolica e distrusse tutte le chiese esistenti in Russia. Oggi, in Cina, lo Stato comunista cinese ha ordinato la proibizione di pratiche religiose cristiane. Eppure, di fronte a tutte queste proibizioni e negazioni degli Stati centrali nei confronti della Chiesa cristiana e cattolica di Roma, essa è sempre rinata, anche se deve superare molti problemi e ostacoli in ogni Stato in cui essa è ancora viva e sopravvive, come in Francia, in Russia e in Cina. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che la sopravvivenza e la rinascita delle varie chiese religiose, in ogni Stato e in ogni Nazione del mondo, siano dovuti a quel sentimento, a quel bisogno, a quella vocazione, esigenze spirituali e bisogni universali, irrefrenabili e inevitabili e uguali in tutti gli uomini del mondo. Dunque, io, B. C., penso, immagino e suppongo che tutti gli uomini, sia religiosi che laici, tentano di prolungare la propria vita e di allungare la loro vecchiaia e, magari, di sfuggire alla nece, per la semplice ragione che vivere è bello, vivere è piacevole e gradevole, mentre la morte porta con sé spavento e paura a tutti gli esseri umani. Infine, io, B. C., penso, immagino e suppongo che il bisogno, il sentimento e la vocazione a credere e ad avere fiducia in un Essere superiore ed eterno, capace di salvare gli uomini dalla morte, di aiutarli a superare tutte le malattie che sorgono ogni giorno, di intervenire per eliminare i cambiamenti climatici di oggi e per donare la tranquillità, la felicità e l’immortalità a tutti gli uomini, sia un bisogno naturale, innato e insito nella natura umana, che non costa nulla e che dia un momentaneo sollievo e che generi una profonda ed enorme speranza di poter rivivere per sempre dopo la morte. Io, B. C., penso, suppongo e giudico che l’idea di Dio è, soltanto, una fuga dalla realtà (una escape dalla realtà). Ma, io, B. C., penso, suppongo e reputo che scappare dalla realtà per rifugiarsi nell’idea e nel concetto di Dio, sia un modo vano, inutile, evanescente, aleatorio e utopistico per non affrontare la cruda e feroce realtà, sociale e civile di tutti i giorni.  Inoltre, dopo queste considerazioni e riflessioni personali, io, B. C., penso, reputo, consiglio e giudico che la strada maestra, per restare e vivere bene dentro la società, sociale e civile, sia, in primis, quella di rispettare le leggi del proprio Stato democratico e parlamentare; in secundis, io, B. C., reputo, penso e consiglio, anche, che bisogna rispettare tutti i diritti e i doveri degli altri cittadini; e tertiis, io, B. C., penso, reputo e giudico che bisogna lavorare onestamente, per migliorare il proprio tenore di vita e per godere e contemplare le bellezze della natura e del cielo. Inoltre, io, B. C. penso, reputo e consiglio che non bisogna più credere alle parole, alle favole, alle menzogne, alle bugie, alle fandonie, ai falsi ragionamenti dei libri sacri perché ormai sono diventati libri anacronistici, obsoleti e contengono soltanto frasi e ragionamenti incomprensibili e fuori dalla logica comune e lontani dalle aspettative degli uomini postcontemporanei. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e consiglio, a tutti gli uomini di buona volontà, che non bisogna partecipare più alle processioni religiose locali, come le processioni per il santo patrono delle città o come le processioni religiose che festeggiano i vari santi, come san Giorgio, san Giovanni, ecc. che vengono celebrati nei giorni già stabiliti dal calendario religioso e civile, perché io, B. C., penso, reputo e giudico che partecipare a queste funzioni religiose è una perdita di tempo inutile, e sono portatrici di una cultura arretrata e regressiva e indicano, anche, una civiltà superstiziosa e retrograda, ormai separate dalla nostra cultura e civiltà postcontemporanee. Inoltre, io, B. C., penso e immagino, anche, che le funzioni religiose non servano a niente dal punto di vista pratico e psicologico e non diano nessun risultato positivo, né sociale, né famigliare. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e consiglio, a tutti gli uomini di buona volontà, di non credere alla utilità dei sacramenti, così come prevede e prescrive la religione cattolica. Quindi, io, B. C., consiglio di non seguire e di non praticare tutti i sacramenti previsti dalla religione cristiana, che sono: il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia, la Penitenza, l’Unzione degli infermi, l’Ordine e il Matrimonio, perché partecipare e praticare questi sacramenti religiosi è una perdita di tempo inutile; non servono a niente dal punto di vista pratico e psicologico e non danno nessun risultato positivo, né sociale, né famigliare. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e consiglio, a tutti gli uomini di buona volontà, di non pregare davanti a una statua di marmo o di gesso o di legno, perché questo pregare e questo abbandonarsi ad un santo che non esiste è una forma di idolatria selvaggia e perché pregare e raccomandarsi a una statua di legno o di marmo è una perdita di tempo inutile; infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che pregare e raccomandarsi ai santi non servono a niente, né dal punto di vista pratico né psicologico e perché non danno e non conseguono nessun risultato positivo, né sociale, né famigliare. Inoltre, io B. C., penso, suggerisco e consiglio ai preti, ai vescovi e a tutti coloro che indossano una tonaca o un abito talare di non recitare più il rosario perché anche questa pratica religiosa è, secondo me, una perdita di tempo, inutile e vana, perché non serve a niente ripetere a pappagallo preghiere che non hanno nessun destinatario che li recepisce e li ascolta; inoltre consiglio a tutti i preti, a tutti i monaci e a tutte le suore di abbandonare le tonache maschili e femminili e consiglio anche di uscire dai conventi e dai monasteri, dove le monache e i monaci vivono una vita sacrificata per un Dio che non esiste. Inoltre, io, B. C., penso, giudico e consiglio a tutti preti, ai monaci e alle monache di uscire dal celibato perché la conseguenza inevitabile del celibato è la pedofilia, un peccato obbrobrioso e disgustoso che si ripete, viene praticato e viene usato un ogni parte del mondo. Inoltre, io, B. C., penso, giudico e consiglio a tutti gli uomini di buona volontà di non cadere e di non farsi irretire da sentimenti e percezioni irreali e suggestive, come la fede, il misticismo e il satanismo ideologico, perché sono tutte condizioni patologiche della mente umana. Inoltre, io, B. C., penso, giudico e consiglio a tutti gli uomini di buona volontà di non credere ai miracoli compiuti da Gesù Cristo per il semplice fatto che Gesù Cristo non ha mai compiuto miracoli, così come affermano e attestano i 4 evangelisti nei 4 Vangeli. Io, B. C., penso, giudico e reputo che i 4 evangelisti, nei loro Vangeli, hanno mentito quando hanno scambiato alcuni giochi di prestigio e li hanno definiti miracoli compiuti dal loro capo, giovane profeta Gesù Cristo. A questo proposito, io, B. C., voglio ricordare, soltanto, il bellissimo e divertentissimo film, Il ladrone, del 1980, di Pasquale Festa Campanile, il quale, con questo film, ha cercato di dimostrare e di rappresentare un giovane ladrone che voleva imitare i trucchi perfetti del giovane ebreo Gesù Cristo. Quindi, io, B. C., dico a tutti di non farsi illusioni sulla vera natura divina di Gesù Cristo e di non credere, nel modo più assoluto, alla resurrezione dopo la sua morte, perché nessuno mai è ritornato dalla morte. Insomma, io, B. C., ci tengo, però, a precisare che questi consigli dati, per la maggior parte, ai cristiani e a tutti gli appartenenti alla Chiesa cattolica e cristiana di Roma, sono anche validi per tutti gli altri seguaci, adepti, frati, vescovi, patriarchi e presuli di tutte le religioni del mondo. Inoltre io, B. C., penso, auspico e presagisco che tutti i religiosi, i patriarchi e i chierici del mondo rifiutino ogni credo religioso, rinneghino ogni fede mistica e abiurino ogni testo sacro perché non esistono testi sacri né infusi da Dio perché non c’è nessun Dio che infonda santità e sacralità ai testi religiosi e pseudo sacri e perché non c’è nessun Dio che ci salverà né dalle malattie, né dai cambiamenti climatici e né dalla morte. Infine, io, B. C., mi auguro e spero che tutti gli adepti di ogni religione e di ogni confessione religiosa del mondo abbandonino l’abbigliamento sacrale che indossano, che lascino i luoghi sacri dove vivono e pregano; infine, io, B. C., consiglio a tutti i religiosi del mondo, chierici, monaci e suore di scegliere una vita laica, atea e postcontemporanea.

Modica, 04 agosto 2023 Prof. Biagio Carrubba

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