2042: I PROSSIMI 20 ANNI DELL’UMANITA’.

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2042: I PROSSIMI 20 ANNI DELL’UMANITA’.

I

In occasione della previsione del film distopico

“2022: I sopravvissuti” che prevedeva il 2022,

come anno, apocalittico, catastrofico ed esiziale

per l’umanità, io, B. Carrubba, penso e reputo che

il finale del film, tremendo, plausibile, veritiero e

verificabile, si realizzerà, verosimilmente, tra 20

anni, cioè nel fatale, funesto, tragico ed estremo 2042.

La distopia si avvicina, galoppando, sempre di più,

perciò, prima della ineluttabile fine dell’umanità,

io, B. C., espongo il mio pensiero su ciò che potrà

accadere di grave e letale nel prossimo ventennio.

II

Suppongo che i prossimi 20 anni di storia aleatoria

dell’umanità saranno due decenni cruenti, feroci e

decisivi per la sua salvezza e per il pianeta Terra.

Penso che i risultati e le condizioni di vita di oggi

siano, soltanto, il punto di partenza o la base, da

cui decollare per capire ed intravvedere l’assetto

futuro delle attuali società postcontemporanee.

Guardando attentamente il trend tortuoso di oggi,

si può comprendere quali saranno le probabili

condizioni future. Infatti ritengo che le scienze e

le tecnologie di oggi, nei prossimi due accidentati

decenni, trasformeranno e trasfigureranno, del tutto,

il tenore, il tipo e gli stili di vita sociale, economica,

tecnologica e culturale delle nostre attuali società

postcontemporanee, tormentate e caco-topiche.

Tra vent’anni, il livello tecnologico, scientifico e

artistico sarà talmente alto, elevato, specialistico,

che, soltanto, ben pochi studiosi, uomini e donne,

fortunati e intelligenti, riusciranno ad entrare nel

mondo del lavoro elitario e nel mondo della

produzione scientifica, tecnologica e artistica,

che garantirà loro una vita agiata, dignitosa e creativa.

Questi pochi, uomini e donne fortunati, dovranno

possedere moltissime competenze e conoscenze

tecniche, scientifiche, artistiche, informatiche,

telematiche, genetiche, utili, efficaci, appropriate,

necessarie, indispensabili e idonee, per entrare,

stare ed inserirsi nel mondo del lavoro e nei

processi industriali, commerciali e scientifici,

totalmente diversi rispetto a quelli che conosciamo

oggi, già terribilmente difficili e complessi.

III

Io, B. C., reputo che fra vent’anni ci saranno società

avanzate, avveniristiche, robotizzate, articolate,

complicate, sviluppate culturalmente, scientifiche e

tecnologiche molto più sviluppate e avanzate di oggi.

I robot gireranno per casa come soggetti autonomi e

animati, così come oggi consideriamo, normale, gli

elettrodomestici come oggetti familiari di uso comune.

Con questo trend di sviluppo tecnologico veloce,

economico e sociale, io, B.C., penso, prevedo e

suppongo che alla fine di questi due decenni vi

saranno, in queste società avanzate, soltanto,

due distinte e contrapposte classi sociali elitarie:

la prima classe comprenderà chi lavorerà e dirigerà

il sistema produttivo economico, culturale e artistico;

la seconda classe comprenderà chi non lavorerà

e non parteciperà ai processi produttivi e lavorativi,

ma, anzi, sarà emarginato, disoccupato e precario,

nei confronti della gestione delle società politiche,

economiche, culturali, commerciali e artistiche.

La prima classe sarà composta, secondo me,

da un 20 o al massimo un 30 % di dirigenti che

lavorerà e sarà integrato nel sistema produttivo,

creativo, informatico e di ricerca scientifica.

Invece, la seconda classe sarà formata dall’altro

70 o 80 % di popolazione che rimarrà al di fuori

del sistema produttivo e lavorativo e culturale ed

occuperà posizioni sempre più marginali e povere.

In queste società, divise e contrapposte, tra le due

classi sociali opposte, ci sarà una conflittualità,

aperta e continua, e ci sarà una guerriglia latente,

dove la maggioranza della gente avrà una vita

magra, agra, povera, insoddisfatta e infelice,

rispetto alla prima classe, superiore, sicura,

 privilegiata e integrata, padrona, dominante,

efficiente e dirigente.

IV

Se la maggioranza delle persone delle attuali società

postcontemporanee di oggi è triste, infelice, depressa,

scontenta e insoddisfatta, io B. C., immagino, già

fin da ora, che le masse del 2042, cioè fra 20 anni,

saranno amorfe, insoddisfatte, poverissime, tristi,

depresse, piene di acrimonia, così come appaiono

all’inizio del film distopico “2022: i sopravvissuti”.

Tutta questa previsione, sociale e politica, è stata

rappresentata nel bellissimo e distopico film

“2022: I SOPRAVVISSUTI” uscito nel 1973,

di Richard Fleischer, tratto dal romanzo distopico

di Harry Harrison, con i bravi attori protagonisti

Charlton Heston, Edward G. Robinson ed altri.

In questo bellissimo film la previsione distopica era

stata intuita, svolta e sviluppata, illustrata e prevista,

con una trama, bellissima e intricatissima e con un

bellissimo finale, nel quale si intravvede la nostra attuale

società post-contemporanea, dove, ancora, si viveva

una vita sana, mite, salubre, umana, civile e decorosa.

Alla fine del film il protagonista scopre che le gallette

di pane, che vengono distribuite alle masse affamate,

che credevano fossero fatte di plancton, invece erano

fatte con cadaveri umani lavorati e trasformati in gallette.

Il film distopico è, secondo me, una rappresentazione

cruda ma verosimile di quello che potrebbe accadere

veramente nei prossimi venti anni, cioè nel 2042.

V

Infine, io B.C., penso e ritengo che Harry Harrison,

un autore degli anni ’70, del secolo scorso, XX secolo,

abbia avuto una intuizione, lungimirante e mirabile, e

una immaginazione estetica raffinatissima e una

rappresentazione predittiva e visionaria, davvero

prodigiose, prestigiose, eccezionali e straordinarie.

L’autore ha avuto, secondo me, la capacità estetica,

creativa e artistica, di una mente umana intelligente,

geniale e lungimirante, capace di comporre, creare,

anticipare e prevedere il nostro futuro distopico.

Anche Richard Fleischer, regista americano accorto,

ha dimostrato, con la fedele trasposizione e l’ottima

realizzazione del film distopico e apocalittico

la sua piena maturità di regista ed ha reso credibile,

avvincente e intrigante, il film distopico,

che è anche diventato un appassionante

bel trailer, con le belle e inquietanti sequenze

della trama e con le belle e mozzafiato

immagini del film. Io, B. C., penso e reputo

che il precursore del genere distopico e

apocalittico sia stato l’apostolo san

Giovanni Evangelista con la sua opera

storica, visionaria e predittiva, scritta e

composta intorno al 90 d.C. con il famoso

titolo L’Apocalisse, ma che aveva, però,

come obiettivo e dimostrazione la Parusia,

cioè il ritorno di Gesù Cristo sulla Terra,

in pro del mondo che mal vive

(Purgatorio canto XXXII verso 103)

per vagliare, giudicare e salvare l’umanità.

Evento, però, che non è mai avvenuto e,

ancora oggi, viviamo nell’attesa della Parusia.

Io, B.C., penso che, se Dio, non è ancora venuto,

vuol dire che non verrà più. In questo caso

io, B.C., penso che Dio mente; quindi

un Dio mentitore non è accettabile.

Ciò costituisce la prova che Dio non c’è.

Modica 24/05/2021                                                               Prof. Biagio Carrubba

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