
PARAGRAFO N. 51
Dopo che Io e Dante uscimmo dalla baracca di Matteo Renzi, riprendemmo la strada principale, ampia e grigia, che ormai ci conduceva davanti alla faccia e alle ali di Lucifero. Mentre percorrevamo questo tratto di strada, all’improvviso, oltre alla folgorazione mentale che mi permise di vedere e prevedere il futuro, come le anime dannate dell’Inferno, mi vennero in mente alcune immagini di un film che avevo visto tanti anni prima e che rappresentava, perfettamente, il trapasso dalla nostra società postcontemporanea alle prossime società distopiche dei prossimi decenni post apocalittici. Infatti io, B. C., pensai che, noi uomini delle società postcontemporanee, stiamo vivendo un periodo di tempo dominato e caratterizzato dall’Apocalisse che è tuttora in corso attraverso sia i cambiamenti climatici e sia attraverso la diffusione della pandemia del Covid- 19 con le sue varianti, come l’attuale variante Omicron e con le varianti che già si prevedono nei prossimi mesi e anni. Varianti che, sicuramente, flagelleranno, tormenteranno, faranno soffrire e faranno morire ancora molti milioni di uomini, donne e bambini e distruggeranno una buona parte delle attuali società postcontemporanee. Io, B. C., penso che è giusto dire, “Se non ora, quando?”, proclamare e denunciare che stiamo vivendo e siamo in mezzo ad un’apocalisse, anche se le conseguenze disastrose non sono ancora molto evidenti, se non in minima parte, poiché gravano in molte parti del mondo, tanto che ci sembra che l’apocalisse sia ancora lontana da venire, mentre già la viviamo, invece, tutti i giorni. Infatti, secondo me, l’odierna apocalisse si fa sentire sulla nostra vita quotidiana, attraverso i cambiamenti climatici, l’aumento della temperatura, l’aumento del livello medio dei mari e degli oceani, gli uragani che si susseguono in varie aree del mondo, le varianti della pandemia, i terremoti e le eruzioni vulcaniche, in varie parti del pianeta Terra. Io, B. C., qualche mese fa scrissi una recensione al film “2022: I sopravvissuti”, il quale rappresenta, secondo me, in modo originale e inquietante, il passaggio e il trapasso dalle nostre società postcontemporanee alle prossime società distopiche e post apocalittiche.
I
Il film distopico “2022: I sopravvissuti” prevedeva
il 2022, come anno, apocalittico, catastrofico ed
esiziale per l’umanità. Io, B. C., penso e reputo
che il finale del film, tremendo, plausibile, veri-
tiero e verificabile, si realizzerà, verosimilmente,
non nel 2022, ma tra 20 anni, cioè nel fatale, fune-
sto e tragico 2042. Io, B. C., constato che l’apoca-
lisse, che stiamo vivendo oggi, a causa della pan-
demia da Covid – 19, e vedo, inoltre, che la distopia
del 2042 si avvicina, galoppando, sempre di più,
voglio esporre il mio pensiero ora, su ciò che potrà
accadere di grave e letale nel prossimo ventennio,
prima della ineluttabile fine dell’umanità.
II
Suppongo che i prossimi 20 anni di storia aleatoria
dell’umanità saranno due decenni cruenti, feroci e
decisivi per la sua salvezza e per il pianeta Terra.
Penso che i risultati e le condizioni di vita di oggi
siano, soltanto, il punto di partenza o la base da
cui decollare per capire ed intravvedere l’assetto
futuro delle attuali società postcontemporanee.
Guardando attentamente il trend tortuoso di oggi,
si può comprendere quali saranno le probabili
condizioni future. Infatti ritengo che le scienze e
le tecnologie di oggi, nei prossimi due accidentati
decenni, trasformeranno e trasfigureranno, del
tutto, il tenore, il tipo e gli stili di vita sociale,
economica, tecnologica e culturale delle nostre
attuali società postcontemporanee, tormentate
e complicate. Tra vent’anni, il livello tecnologico,
scientifico e artistico sarà talmente alto, elevato,
specialistico, che, soltanto, ben pochi studiosi,
uomini e donne, fortunati e intelligenti, riusciran-
no ad entrare nel mondo del lavoro elitario e nel
mondo della produzione scientifica, tecnologica
e artistica, che garantirà loro una vita agiata,
dignitosa e creativa. Questi pochi, uomini e don-
ne fortunati, dovranno possedere moltissime
competenze e conoscenze tecniche, scientifiche,
artistiche, informatiche, telematiche, genetiche,
utili, efficaci, appropriate, necessarie, indispen-
sabili e idonee, per entrare, stare ed inserirsi nel
mondo del lavoro e nei processi industriali, com-
merciali e scientifici, che saranno, totalmente
diversi, rispetto a quelli che conosciamo oggi,
già terribilmente difficili e complessi.
III
Io, B. C., reputo che fra vent’anni ci saranno società
avanzate, avveniristiche, robotizzate, articolate,
complicate, sviluppate culturalmente, scientifiche e
tecnologiche molto più sviluppate e avanzate di oggi.
I robot gireranno per casa come soggetti autonomi e
animati, così come oggi consideriamo, normale, gli
elettrodomestici come oggetti familiari di uso comune.
Con questo trend di sviluppo tecnologico veloce,
economico e sociale, io, B.C., penso, prevedo e
suppongo che alla fine di questi due decenni vi
saranno, in queste società avanzate, soltanto,
due distinte e contrapposte classi sociali elitarie:
la prima classe comprenderà chi lavorerà e dirigerà
il sistema produttivo economico, culturale e artistico;
la seconda classe comprenderà l’immensa massa che
non lavorerà e non parteciperà ai processi produttivi
e lavorativi, ma, anzi, i singoli individui saranno emar-
ginati, disoccupati e precari, nei confronti della
gestione dell’élite politiche, economiche, culturali,
commerciali e artistiche. La prima classe sarà com-
posta, secondo me, da un 20 o al massimo un 30 %
di dirigenti che lavorerà e sarà integrata nel sistema
produttivo, creativo, informatico e della ricerca scien-
tifica. Invece, la seconda classe sarà formata dall’altro
70 o 80 % di popolazione che rimarrà al di fuori
del sistema produttivo, lavorativo e culturale ed
occuperà posizioni sempre più marginali e povere,
come si vede in molte immagini del film e come è
previsto dal film distopico 2022: I sopravvissuti.
In queste società, del 2042, divise e contrapposte,
tra le due classi sociali opposte, ci sarà una conflit-
tualità, aperta e continua, e ci sarà una guerriglia
latente, dove la maggioranza della gente avrà una
vita magra, agra, povera, insoddisfatta e infelice,
rispetto alla prima classe elitaria, superiore, sicura,
privilegiata e integrata, padrona dei mezzi di produ-
zione e dei mezzi di comunicazione, grazie a questi
possedimenti è dominante, efficiente e dirigente.
IV
Se la maggioranza delle persone delle attuali società
postcontemporanee di oggi è triste, infelice, depressa,
scontenta e insoddisfatta, io B. C., immagino, già
fin da ora, che le masse del 2042, cioè fra 20 anni,
saranno ancora più amorfe, insoddisfatte, poveris-
sime, tristi, depresse, piene di acrimonia, così come
appaiono all’inizio del film distopico “2022: i soprav-
vissuti”. Tutta questa previsione, sociale e politica,
è stata rappresentata nel bellissimo e distopico film
“2022: I SOPRAVVISSUTI” uscito nel 1973, con la regia
di Richard Fleischer, tratto dal romanzo distopico
di Harry Harrison, con i bravi attori protagonisti
Charlton Heston, Edward G. Robinson ed altri.
In questo bellissimo film la previsione distopica è
stata intuita, svolta e sviluppata, illustrata e prevista,
con una trama, bellissima e intricatissima e con un
bellissimo finale. Infatti il finale del film presenta
un filmato sul passato nel quale si intravvede com’era
la nostra attuale società post-contemporanea, dove,
ancora, si viveva una vita sana, mite, salubre, umana,
civile e decorosa. Alla fine del film il protagonista scopre
che le gallette di pane, che venivano distribuite alle mas-
se affamate, turbolente, irrequiete, ribelli nei confronti
della prima classe, perché gli individui di questa massa
credevano che le gallette di pane fossero fatte di
plancton, invece erano fatte con cadaveri umani lavorati
e trasformati in gallette che avevano la forma di pane, ma
erano, sostanzialmente, gallette che contenevano
ingredienti marci, sostanze velenose e putride.
Il film distopico è, secondo me, una rappresentazione
cruda ma verosimile di quello che potrebbe effettiva-
mente e veramente accadere nei prossimi venti anni,
cioè dall’apocalisse, grave ma non letale del 2022 al
mondo distopico, letale, distruttivo e apocalittico del 2042.
V
Infine, io B.C., penso e ritengo che Harry Harrison,
l’autore del libro degli anni ’70, del secolo scorso,
XX secolo, abbia avuto una intuizione, lungimirante
e mirabile, e una immaginazione estetica raffinatis-
sima e una rappresentazione predittiva e visiona-
ria, davvero prodigiose, prestigiose, eccezionali e
straordinarie. L’autore ha avuto, secondo me, la
capacità estetica, creativa e artistica, di una mente
umana intelligente, geniale e lungimirante, capace
di comporre, creare, anticipare e prevedere il nostro
futuro distopico. Anche il regista americano Richard
Fleischer ha dimostrato, con la fedele trasposizione
e l’ottima realizzazione del film distopico e apocalit-
tico la sua piena maturità di regista ed ha reso credibile,
avvincente e intrigante, il film distopico, che è anche
diventato un appassionante bel trailer, con le belle e
inquietanti sequenze della trama e con le belle e moz-
zafiato immagini del film. Io, B. C., penso e reputo che
il precursore del genere distopico e apocalittico sia
stato l’apostolo san Giovanni Evangelista con la sua
opera storica, visionaria e predittiva, scritta e compo-
sta intorno al 90 d.C. con il famoso titolo L’Apocalisse,
ma che aveva, però, come obiettivo e dimostra-
zione la Parusia, cioè il ritorno di Gesù Cristo sulla
Terra, in pro del mondo che mal vive
(Purgatorio canto XXXII verso 103)
per vagliare, giudicare e salvare l’umanità.
La Parusia, però, che non è mai avvenuta e,
ancora oggi, viviamo nell’attesa della
Parusia. Io, B.C., penso che, se Dio, non è
ancora venuto, vuol dire che non verrà più.
In questo caso io, B.C., penso che Dio mente;
quindi un Dio mentitore non è accettabile.
Ciò costituisce la prova che Dio non c’è.
Modica 24 maggio 2021
Prof. Biagio Carrubba

MODICA 28 MARZO 2022
PROF. BIAGIO CARRUBBA
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